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Microclima in un ambiente di lavoro: Benessere e Produttività

Il microclima in un ambiente di lavoro non è certo un aspetto da sottovalutare. E’ molto difficile se non impossibile lavorare in un ufficio o in ambienti eccessivamente caldi o troppo freddi! Per nostra fortuna esistono leggi specifiche che tutelano la salute, la sicurezza e il benessere dei lavoratori.


Un ambiente in cui c’è uno squilibrio tra umidità e temperatura può compromettere le capacità cognitive con conseguenze negative sulla salute e il benessere di chi lavora in tali ambienti.

Il problema del microclima negli ambienti di lavoro si presenta sia in estate, che in inverno e proprio per questo motivo dovrebbe essere posta la massima attenzione alla gestione del microclima. La gestione della temperatura, umidità e ricambio d’aria durante non è da sottovalutare in quanto a volte un comportamento errato può portare a qualche squilibrio.


Vuoi far in modo che i tuoi dipendenti lavori lavorino in maniera produttiva riducendo il tasso di assenteismo? Continua a leggere per scoprire come fare.


Parliamo di Microclima, ma cos’è effettivamente? Il microclima non è altro che quell’insieme di parametri fisici e parametri personali che condizionano lo scambio termico tra un individuo e l’ambiente che lo circonda.


I fattori che influenzano la sensibilità degli individui sono Fisici e Personali

I fattori fisici sono:

  • Temperatura;

  • Umidità relativa;

  • Temperatura media radiante;

  • Velocità dell’aria.

Quelli personali, invece, si riferiscono a:

  • Tipologia di lavoro;

  • Attività metabolica dell’individuo;

  • Abbigliamento indossato.


Il DPR 16 aprile 2013, n. 74 regola i criteri in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici sia per la climatizzazione invernale che estiva. I parametri invernali sono:

  • Temperatura dell’aria (T) compresa tra 19-22°C (19,5 valore ideale);

  • Umidità relativa (UR) compresa tra il 40-50%;

  • Velocità dell’aria (V) tra lo 0,01-0,1 m/s.

Secondo voi può bastare solo la temperatura a definire una condizione di benessere termico? La risposta, sfortunatamente è No.


Basti pensare a quanto incide su di noi l’umidità! Nel caso lavorassimo in un ufficio con 22°C e un’umidità inferiore al 40-50% l’aria risulterà secca e potrebbe causare irritazione alla gola e bruciore agli occhi.

Replichiamo l’esempio con la stessa temperatura, ma con un livello di umidità corretto, l’ambiente indoor sarà senza dubbio più confortevole.


Come abbiamo detto in precedenza lavorare e trascorrere molto tempo in un ambiente produttivo troppo caldo o troppo freddo fa male. E’ bene sapere quali sono i rischi e le conseguenze per i tuoi dipendenti che lavorano in un ambiente chiuso con un microclima invernale non idoneo


L’organismo umano sta bene e opera in maniera ottimale quando la temperatura interna è mantenuta tra i 35,8°C e 37,2°C. Il benessere termico si ha quando la quantità di calore prodotta o assunta dal corpo, è uguale a quella trasferita all’ambiente


Cosa succede se il nostro organismo durante il lavoro viene esposto a temperature elevate e a bassi livelli di umidità? Saremo soggetti a stress termico. Lo stress termico può provocare:

  • Colpi di calore o di freddo

  • Irritazioni agli occhi e alle mucose;

  • Disturbi muscolo-scheletrici;

  • Patologie gastrointestinali

  • Dermatiti e allergie

Ultime ma non di certo per importanza sono le infezioni respiratorie. La nostra pelle e le mucose ci proteggono da attacchi di virus e batteri se in perfetto stato. Al contrario, pelle e mucose secche ci espongono a possibili infezioni.


Più spesso di quanto immaginiamo anche una errata manutenzione degli impianti di climatizzazione incidono negativamente sulla produttività dei tuoi lavoratori. Assicurare un adeguato microclima negli ambienti di lavoro non è soltanto un obbligo di legge per ogni datore di lavoro e responsabile della sicurezza.

Alcuni accorgimenti per ridurre il disconfort termico sui luoghi di lavoro:

  1. Dotarsi di un impianto di climatizzazione con centralina microclimatica in grado di gestire i parametri igrometrici in rispetto della normativa vigente;

  2. Pianificare la manutenzione degli impianti di climatizzazione con la pulizia e sanificazione sia dei filtri dell’aria che dell’intero impianto,

  3. In base alla grandezza del luogo di lavoro, sarà indispensabile dotare gli ambienti di un numero corretto di termostati. Cosi facendo i lavoratori potranno regolare sia la ventilazione che la temperatura più idonea alla loro necessità.

Non dimentichiamo che gli impianti di aria oltre a mantenere i parametri di cui abbiamo discusso immettono aria fresca e pulita. Tenere porte e finestre aperte può generare sia un disconfort termico che ingresso sui luoghi di lavoro di aria non filtrata contenente particelle di varia natura.

Poni attenzione a continue assenze per malattia perché possono mettere a rischio te, la tua azienda e soprattutto i tuoi lavoratori.


Se hai bisogno di assistenza per un’analisi della qualità dell’aria o necessiti di una Bonifica degli impianti aeraulici, contattaci ora al Numero Verde 800869119 oppure scrivici a info@sanarapida.it


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